Apprendimento e insegnamento del «lessico» di alta disponibilità

Il presente contributo concerne l'apprendimento e l'insegnamento delle parole di «alta disponibilità» che sono state reperite nell'inventario lessicale del Livello Soglia. L'indagine che presentiamo fa parte di un lavoro di più ampio respiro sull'apprendimento del lessico de...

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Autores principales: Milena Bini, Almudena Pernas, Mercedes Sánchez
Formato: article
Lenguaje:CA
EN
IT
Publicado: Swervei de publicacions 1998
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Acceso en línea:https://doaj.org/article/206a63ab68c6446aae250f07d2971d13
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spelling oai:doaj.org-article:206a63ab68c6446aae250f07d2971d132021-12-05T11:05:29ZApprendimento e insegnamento del «lessico» di alta disponibilità10.5565/rev/qdi.4031135-97302014-8828https://doaj.org/article/206a63ab68c6446aae250f07d2971d131998-11-01T00:00:00Zhttps://revistes.uab.cat/quadernsitalia/article/view/403https://doaj.org/toc/1135-9730https://doaj.org/toc/2014-8828Il presente contributo concerne l'apprendimento e l'insegnamento delle parole di «alta disponibilità» che sono state reperite nell'inventario lessicale del Livello Soglia. L'indagine che presentiamo fa parte di un lavoro di più ampio respiro sull'apprendimento del lessico dell'italiano come lingua straniera. Con questo studio ci proponiamo di dimostrare la validità dell'ipotesi circa la difficoltà di apprendimento, da parte di studenti stranieri, delle parole della vita quotidiana, definite di «alta disponibilità» perché, come afferma De Mauro (1980), sono ben note ai parlanti nativi pur essendo pronunciate o scritte piuttosto raramente.1 Quest'ipotesi della difficoltà di apprendimento è stata formulata e sottoposta a verifica in uno studio precedente (Bini, in stampa) mediante un sondaggio su un campione di 51 parole anch'esse reperite nell'inventario lessicale del Livello Soglia. In generale i risultati del primo sondaggio parevano indicare che l'ipotesi fosse corretta. Ma, poiché la difficoltà di apprendimento non sembrava uguale per tutte le parole, abbiamo voluto ampliare lo studio alle restanti 78 unità lessicali dello stesso tipo comprese nell'inventario suddetto. Oltre a verificare la teoria della difficoltà di apprendimento, il nostro lavoro si prefigge un secondo obiettivo: mettere in luce alcuni effetti della vicinanza tipologica della L1 (lingua materna) e della L2 (lingua bersaglio) nell'acquisizione delle parole della vita quotidiana.Milena BiniAlmudena PernasMercedes SánchezSwervei de publicacions articleapprendimento e insegnamento delle parole di «alta disponibilità»Livello SogliaLanguage. Linguistic theory. Comparative grammarP101-410French literature - Italian literature - Spanish literature - Portuguese literaturePQ1-3999CAENITQuaderns d'Italià, Vol 3 (1998)
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Livello Soglia
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Almudena Pernas
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description Il presente contributo concerne l'apprendimento e l'insegnamento delle parole di «alta disponibilità» che sono state reperite nell'inventario lessicale del Livello Soglia. L'indagine che presentiamo fa parte di un lavoro di più ampio respiro sull'apprendimento del lessico dell'italiano come lingua straniera. Con questo studio ci proponiamo di dimostrare la validità dell'ipotesi circa la difficoltà di apprendimento, da parte di studenti stranieri, delle parole della vita quotidiana, definite di «alta disponibilità» perché, come afferma De Mauro (1980), sono ben note ai parlanti nativi pur essendo pronunciate o scritte piuttosto raramente.1 Quest'ipotesi della difficoltà di apprendimento è stata formulata e sottoposta a verifica in uno studio precedente (Bini, in stampa) mediante un sondaggio su un campione di 51 parole anch'esse reperite nell'inventario lessicale del Livello Soglia. In generale i risultati del primo sondaggio parevano indicare che l'ipotesi fosse corretta. Ma, poiché la difficoltà di apprendimento non sembrava uguale per tutte le parole, abbiamo voluto ampliare lo studio alle restanti 78 unità lessicali dello stesso tipo comprese nell'inventario suddetto. Oltre a verificare la teoria della difficoltà di apprendimento, il nostro lavoro si prefigge un secondo obiettivo: mettere in luce alcuni effetti della vicinanza tipologica della L1 (lingua materna) e della L2 (lingua bersaglio) nell'acquisizione delle parole della vita quotidiana.
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