«Et havrà Barcellona il suo poeta». Benet Garret, il Cariteo

Il saggio considera lo sfondo storico e politico contro il quale va collocata la vita (1450 circa — 1514 circa) e l’opera del poeta di origine barcellonese Benet Garret, detto Cariteo, il quale fu constantemente fedele ai suoi re. Tutta la sua opera è segnata in profondità da questa esperienza e dà...

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Autor principal: Enrico Fenzi
Formato: article
Lenguaje:CA
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Publicado: Swervei de publicacions 2002
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Acceso en línea:https://doaj.org/article/22d8aeffecff4058ba4106ff2ac9986c
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Sumario:Il saggio considera lo sfondo storico e politico contro il quale va collocata la vita (1450 circa — 1514 circa) e l’opera del poeta di origine barcellonese Benet Garret, detto Cariteo, il quale fu constantemente fedele ai suoi re. Tutta la sua opera è segnata in profondità da questa esperienza e dà forma al vero e proprio mito della Napoli aragonese. Si esaminano inoltre le testimonianze dell’opera giunte sino a noi, per passare poi a considerare la struttura del canzioniere intitolato Endimione. L’amore per Luna e l’amore per i re aragonesi e quello per gli amici e quello per Napoli non sono, in essenza, cose diverse rispetto a quella che è, appunto, la struttura profonda del canzionere. Essa finisce per comprendere anche l’amore per la patria perduta, che constituisce l’ultimo e forse più struggente mito di Cariteo il quale, alla fine della propria vita, sogna di tornare a Barcellona per affidare alla città nella quale era nato la custodia dell’intero tesoro della sua esperienza poetica e umana.