Il fuoco sul volto I giorni siciliani di Carlo Levi
I settantré anni dell’arco vitale di Carlo Levi (Torino 1902-Roma 1975) rivelano la straordinaria coerenza d’un intellettuale, del suo fuoco politico, della sua versatilità estetica. Una simbiosi espressiva come cifra di pittura e scrittura: due forme del ‘dire’ amalgamate in una. Se dal viaggio ne...
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Formato: | article |
Lenguaje: | CA EN IT |
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2019
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Acceso en línea: | https://doaj.org/article/5787df3da7e044eeb1ee9f34b77cb1f9 |
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Sumario: | I settantré anni dell’arco vitale di Carlo Levi (Torino 1902-Roma 1975) rivelano la straordinaria coerenza d’un intellettuale, del suo fuoco politico, della sua versatilità estetica. Una simbiosi espressiva come cifra di pittura e scrittura: due forme del ‘dire’ amalgamate in una. Se dal viaggio nel Meridione d’Italia egli distilla l’amore per la Lucania, i suoi ‘giorni siciliani’, immersi negli anni Cinquanta e condensati nell’opera Le parole sono pietre, irradiano una Sicilia sotterranea e solare abitata dalla violenza e dalla tavolozza di Guttuso. Vige la coinvolgente dinamica dell’ossimoro: anima spirituale, geologica, sociale d’un mondo, quello contadino, sulla soglia della scomparsa.
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