La stanza dell’altro. Dagli spazi dell’internamento a quelli della liberazione manicomiale
L’articolo indaga gli spazi chiusi della reclusione manicomiale e le sue trasformazioni fino all’apertura difesa dai movimenti di contestazione dell’istituzione psichiatrica. La storia dell’ex ospedale psichiatrico di Gorizia, dove Franco Basaglia ha iniziato il processo di negazione dell’istituzio...
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Autor principal: | |
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Formato: | article |
Lenguaje: | EN FR IT |
Publicado: |
Università degli Studi di Cagliari
2021
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Materias: | |
Acceso en línea: | https://doaj.org/article/5d148e22eebd4f6487fe3ac941f0520f |
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Sumario: | L’articolo indaga gli spazi chiusi della reclusione manicomiale e le sue trasformazioni fino all’apertura difesa dai movimenti di contestazione dell’istituzione psichiatrica. La storia dell’ex ospedale psichiatrico di Gorizia, dove Franco Basaglia ha iniziato il processo di negazione dell’istituzione psichiatrica anche attraverso l'azione sullo spazio, può aiutarci a leggere le fasi di questa trasformazione. A differenziarlo da Foucault (che comunque ammira le sperimentazioni di Basaglia a Gorizia) è il riconoscimento del ruolo dell'architettura. La lettura degli spazi è condotta analizzando documento fotografici, documentari e riprese fatte nel parco, e materiali d’archivio (testi e disegni architettonici), che mostrano come Basaglia portasse avanti un’idea nuova di architettura, concepita per sostenere forme di resistenza alla normalizzazione imposta dall’istituzione (come pure dalla società dell’epoca). Luoghi, quidni, completamente nuovi che consentono a chi vi risiede di trovare un proprio significato nel luogo che abita.
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