Manga Dante. Comunicazione interculturale e tradizione figurativa in Dante Shinkyoku di Gō Nagai

Gō Nagai è universalmente riconosciuto tra i più importanti mangaka della storia del fumetto nipponico. Autore di storie legate a personaggi cruciali tanto per l’immaginario orientale quanto per quello occidentale, quali Mazinga Z e Getter Robot, Gō Nagai (vero nome Kiyoshi Nagai), per buona parte d...

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Detalles Bibliográficos
Autor principal: Mario Tirino
Formato: article
Lenguaje:CA
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IT
Publicado: Universitat Autònoma de Barcelona 2018
Materias:
P
Acceso en línea:https://doaj.org/article/5d42fe7bb8e9488797319bd2672a5d21
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Descripción
Sumario:Gō Nagai è universalmente riconosciuto tra i più importanti mangaka della storia del fumetto nipponico. Autore di storie legate a personaggi cruciali tanto per l’immaginario orientale quanto per quello occidentale, quali Mazinga Z e Getter Robot, Gō Nagai (vero nome Kiyoshi Nagai), per buona parte della propria carriera, intrattiene un dialogo con la cultura italiana e, in particolare, con la Divina Commedia di Dante. Tale rapporto si configura in due diverse modalità. Da un lato, Nagai si ispira al poema dantesco, adattandone atmosfere, umori e singoli personaggi in saghe come Mao Dante o Devilman (il cui protagonista è dichiaratamente ispirato al Lucifero dantesco). Dall’altro, Nagai accoglie la sfida di trasporre interamente la Commedia in un’opera a fumetti di poderose dimensioni, Dante Shinkyoku (3 voll., 1993-1994). In entrambi i casi, lo sforzo creativo del mangaka nipponico nel coniugare il patrimonio poetico del Sommo Poeta con le forme iconografiche dei comics giapponesi svela due importanti qualità del medium fumettistico: in primo luogo, la sua capacità di fungere da strumento di comunicazione e traduzione interculturale, in grado di avvicinare e rendere percepibili culture apparentemente distanti, e, in secondo luogo, la sua abilità nel rimediare, negli spazi altamente immersivi della lettura di nuvole e vignette, altre tradizioni figurative – nello specifico l’eredità dell’illustrazione di Gustave Doré, vero filtro della poetica dantesca nei medium audiovisivi.