Selve oscure e foreste inestricabili. Dinamiche del sacro e del secolare

Dante Alighieri e Alejandro Jodorowsky – ognuno nel suo tempo e con i linguaggi di questo – si muovono entrambi nella dinamica che si articola fra sacro e profano. Dante costruendo un’architettura perfetta, a cavallo fra numeri e parole, attorno al numero tre e al rigore della metrica, che dovrebbe...

Descripción completa

Guardado en:
Detalles Bibliográficos
Autor principal: Adolfo Fattori
Formato: article
Lenguaje:CA
EN
ES
IT
Publicado: Universitat Autònoma de Barcelona 2018
Materias:
P
Acceso en línea:https://doaj.org/article/66c8ae6bdf814708b142b93230e9b824
Etiquetas: Agregar Etiqueta
Sin Etiquetas, Sea el primero en etiquetar este registro!
Descripción
Sumario:Dante Alighieri e Alejandro Jodorowsky – ognuno nel suo tempo e con i linguaggi di questo – si muovono entrambi nella dinamica che si articola fra sacro e profano. Dante costruendo un’architettura perfetta, a cavallo fra numeri e parole, attorno al numero tre e al rigore della metrica, che dovrebbero rendere la perfezione della cosmologia cristiana – prefigurando già il cosmo ordinato da un “Dio orologiaio”, come emergerà in seguito. Jodorowsky collaborando con due giganti dell’immagine, Milo Manara e Jean Giraud (Mœbius) agendo su due piani: il primo, quello di una storia ampiamente romanzata, costruita attorno alle figure dei componenti della famiglia Borgia, il cui potere si espresse fra il XV e il XVI secolo, agli albori della Modernizzazione, facendo leva proprio sul potere della chiesa cattolica; il secondo, quello di un futuro fantascientifico in cui qualsiasi idea di cosmo – o universo – ordinato e governato matematicamente è accantonata, ma in cui il sacro continua a far capolino. Esplorare l’intreccio dei due piani – sacro e secolare – e la dialettica che ne deriva è lo scopo che mi sono prefisso.