Il Sommo Topolino nella selva oscura – Spunti per una lettura linguistica de L’Inferno di Topolino

La Divina Commedia non ha soltanto condizionato fin dalle origini l’intero percorso della letteratura e della lingua italiana, ma continua ancora oggi a ispirare opere e autori dagli stili più diversi, dalla musica al cinema e ovviamente al fumetto. All’interno della vasta produzione di fumetti isp...

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Detalles Bibliográficos
Autor principal: Daniela Pietrini
Formato: article
Lenguaje:CA
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Publicado: Universitat Autònoma de Barcelona 2018
Materias:
P
Acceso en línea:https://doaj.org/article/738d05ef10df4a98a9a4560a015b1b5d
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Sumario:La Divina Commedia non ha soltanto condizionato fin dalle origini l’intero percorso della letteratura e della lingua italiana, ma continua ancora oggi a ispirare opere e autori dagli stili più diversi, dalla musica al cinema e ovviamente al fumetto. All’interno della vasta produzione di fumetti ispirati alla Commedia dantesca, questo contributo si concentra sul fumetto Disney “L’Inferno di Topolino”, parodia dell’Inferno dantesco realizzata da Guido Martina (testi) e Angelo Bioletto (disegni) per i numeri 7-12 di Topolino (1949-1950) nonché capostipite del fortunato filone delle cosiddette “Grandi Parodie Disney”. L’obiettivo è proporre una lettura linguistica della parodia disneyana: dopo aver brevemente elencato i principali tratti distintivi del genere parodia nel suo insieme, si procede all’analisi de “L’Inferno di Topolino” focalizzando l’attenzione da un lato sulle modalità di realizzazione linguistica dell’intento parodico e dall’altro sullo specifico fumettistico della trasposizione disneyana. Si mettono così in evidenza diverse strategie di riproduzione / imitazione dell’italiano antico dal punto di vista morfologico, sintattico e lessicale.