Attori-autori della Commedia dell’Arte
L’articolo si focalizza sulla drammaturgia degli attori-autori della Commedia dell’Arte cercando di estrapolarne i tratti comuni. La produzione letteraria dei comici è imponente per quantità e varietà. Tuttavia è ovvio che la nostra attenzione si concentri soprattutto sugli scritti che hanno un rapp...
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1997
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oai:doaj.org-article:92337746d18f4106b4d41bfaff838db92021-12-05T11:05:34ZAttori-autori della Commedia dell’Arte10.5565/rev/qdi.4441135-97302014-8828https://doaj.org/article/92337746d18f4106b4d41bfaff838db91997-11-01T00:00:00Zhttps://revistes.uab.cat/quadernsitalia/article/view/444https://doaj.org/toc/1135-9730https://doaj.org/toc/2014-8828L’articolo si focalizza sulla drammaturgia degli attori-autori della Commedia dell’Arte cercando di estrapolarne i tratti comuni. La produzione letteraria dei comici è imponente per quantità e varietà. Tuttavia è ovvio che la nostra attenzione si concentri soprattutto sugli scritti che hanno un rapporto diretto con il teatro, e che possiamo classificare grosso modo in tre categorie: la trattatistica, che può avere carattere apologetico (come La Supplica di Nicolò Barbieri) o teorico-normativo (come I Frutti delle moderne comedie di Pier Maria Cecchini); gli zibaldoni, o generici; e la drammaturgia, che può consistere di commedie distese come di scenari o soggetti. In questa saggio mi soffermo in particolare sulla drammaturgia a partire dagli scenari di Flaminio Scala. Aldilà delle distinzioni di genere (dramma romanzesco, commedia, farsa), sono individuabili alcuni scenari con azione complessa; altri dalla struttura più semplice e lineare; altri infine in cui ogni reale principio compositivo sembra saltare a favore di un susseguirsi casuale di situazioni diverse, ma canoniche. In questi ultimi testi prevale la comicità dell’azione, gli spazi per i lazzi e le scene topiche sono forse più ampi. Ma soprattutto il livello verbale viene subordinato a quello mimico-coreografico. Ciò detto, varrà la pena verificare da un lato se e in quale misura le opere drammatiche degli attori si inseriscano nella tradizione della drammaturgia ‘regolare’; e dall’altro se e fino a che punto utilizzino gli elementi specifici della commedia dell’arte e quindi, in particolare, le maschere.Cesare MolinariSwervei de publicacions articleattorecommedia dell'artedrammaturgiaLanguage. Linguistic theory. Comparative grammarP101-410French literature - Italian literature - Spanish literature - Portuguese literaturePQ1-3999CAENITQuaderns d'Italià, Vol 2 (1997) |
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L’articolo si focalizza sulla drammaturgia degli attori-autori della Commedia dell’Arte cercando di estrapolarne i tratti comuni. La produzione letteraria dei comici è imponente per quantità e varietà. Tuttavia è ovvio che la nostra attenzione si concentri soprattutto sugli scritti che hanno un rapporto diretto con il teatro, e che possiamo classificare grosso modo in tre categorie: la trattatistica, che può avere carattere apologetico (come La Supplica di Nicolò Barbieri) o teorico-normativo (come I Frutti delle moderne comedie di Pier Maria Cecchini); gli zibaldoni, o generici; e la drammaturgia, che può consistere di commedie distese come di scenari o soggetti. In questa saggio mi soffermo in particolare sulla drammaturgia a partire dagli scenari di Flaminio Scala. Aldilà delle distinzioni di genere (dramma romanzesco, commedia, farsa), sono individuabili alcuni scenari con azione complessa; altri dalla struttura più semplice e lineare; altri infine in cui ogni reale principio compositivo sembra saltare a favore di un susseguirsi casuale di situazioni diverse, ma canoniche. In questi ultimi testi prevale la comicità dell’azione, gli spazi per i lazzi e le scene topiche sono forse più ampi. Ma soprattutto il livello verbale viene subordinato a quello mimico-coreografico. Ciò detto, varrà la pena verificare da un lato se e in quale misura le opere drammatiche degli attori si inseriscano nella tradizione della drammaturgia ‘regolare’; e dall’altro se e fino a che punto utilizzino gli elementi specifici della commedia dell’arte e quindi, in particolare, le maschere. |
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