Editoriale

Esaurimento. La condizione dei corpi, oggi, è l’esaurimento, che si tratti di corpi individuali, dei corpi sociali o del pianeta. Nemmeno la pandemia Covid-19 – una delle più gravi crisi globali nella storia recente – ha ridotto le richieste di produttività, instancabilità e sollecitudine perenne. A...

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Autores principales: Marina Otero Verzier, Katía Truijen
Formato: article
Lenguaje:EN
IT
Publicado: Rosenberg & Sellier 2021
Materias:
Acceso en línea:https://doaj.org/article/aaa7d648e60c4411917adcd58c4d7708
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Marina Otero Verzier
Katía Truijen
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description Esaurimento. La condizione dei corpi, oggi, è l’esaurimento, che si tratti di corpi individuali, dei corpi sociali o del pianeta. Nemmeno la pandemia Covid-19 – una delle più gravi crisi globali nella storia recente – ha ridotto le richieste di produttività, instancabilità e sollecitudine perenne. Al contrario, queste esigenze si intensificano, mentre le forme di estrazione [di risorse dai corpi] si fanno onnipervasive. Siamo stati tutti testimoni, nell’ultimo anno, di governi che hanno chiesto ai cittadini di riorganizzare radicalmente le loro vite per proteggersi dal virus – dal praticare il distanziamento sociale al lavorare in remoto, dovendo gestire la famiglia e gli affetti in uno spazio domestico e virtuale. Che queste misure senza precedenti fossero messe in atto per prevenire o rallentare il contagio della popolazione, l’ethos lavorativo orientato alla flessibilità, all’adattabilità e al profitto si è, in molti casi, intensificato. In altre parole, le forme di burn-out e la continua pressione esercitata sul corpo si sono fatte ancora più gravi. Ci viene chiesto, nonostante tutto, di andare avanti.
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