I bianchi di Palladio
I dettagli in laterizio rinvenuti alla fine degli anni Novanta all’interno della chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia e le cromie degli intonaci rilevati dai restauri all’interno e all’esterno di alcuni degli edifici realizzati dall’architetto costituiscono il punto d’avvio di un’analisi volta...
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Formato: | article |
Lenguaje: | EN ES FR IT |
Publicado: |
UNICAPRESS
2021
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Acceso en línea: | https://doaj.org/article/aaba2a9754ff4a4b8e2ccd11392e2adc |
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Sumario: | I dettagli in laterizio rinvenuti alla fine degli anni Novanta all’interno della chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia e le cromie degli intonaci rilevati dai restauri all’interno e all’esterno di alcuni degli edifici realizzati dall’architetto costituiscono il punto d’avvio di un’analisi volta a interrogare il candore che la tradizione associa all’architettura palladiana. Oltre a enucleare le matrici e la specificità di tale componente cromatica, l’analisi mira a rintracciare le ragioni che favorirono la nascita e il cristallizzarsi di quell’immagine di un Palladio ‘bianco’ che ha vincolato la considerazione della sua architettura, quando non addirittura orientato gli interventi effettuati sulla stessa.
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