Che carino! Alcune considerazioni sulla «lingua delle donne» nella fiction tra stereotipo e realtà

Questo articolo si propone di analizzare la rappresentazione della lingua parlata dalle donne nella narrativa televisiva italiana. La lingua, insieme all’immagine, è uno strumento indispensabile per la caratterizzazione dei personaggi e per la creazione di modelli che, se da un lato hanno l’ambizion...

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Autor principal: Simona Messina
Formato: article
Lenguaje:CA
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IT
Publicado: Swervei de publicacions 2013
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Acceso en línea:https://doaj.org/article/c9ca8f65f5cd40d79d562dda3f6cff46
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Sumario:Questo articolo si propone di analizzare la rappresentazione della lingua parlata dalle donne nella narrativa televisiva italiana. La lingua, insieme all’immagine, è uno strumento indispensabile per la caratterizzazione dei personaggi e per la creazione di modelli che, se da un lato hanno l’ambizione di rappresentare la realtà, attraverso la costruzione di un mondo verosimile, dall’altro se ne discostano in quanto rappresentano stereotipi che rendono i modelli immediatamente riconoscibili e gli eventi prevedibili. Partendo da queste premesse, per analizzare i modelli femminili descritti dalla televisione italiana, abbiamo concentrato le nostre osservazioni su alcune fiction di largo successo: Un medico in famiglia (1998), Commesse (1999), Il bello delle donne (2000); la prima è una family fiction, le altre sono fiction a forte protagonismo femminile.