Da Suzanne a Gertrude: da Diderot a Manzoni
Si ripercorre il ben noto rapporto tra l’episodio manzoniano della monaca di Monza e La Religieuse e si mette in luce il diverso orizzonte narrativo e stilistico che la presentazione della “signora” assume nel Fermo e Lucia e nei Promessi Sposi. Il racconto di Diderot, affidato alla voce del person...
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Lenguaje: | CA EN IT |
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2017
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Acceso en línea: | https://doaj.org/article/ce71e9b6393042aea7df87504c197ee9 |
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Sumario: | Si ripercorre il ben noto rapporto tra l’episodio manzoniano della monaca di Monza e La Religieuse e si mette in luce il diverso orizzonte narrativo e stilistico che la presentazione della “signora” assume nel Fermo e Lucia e nei Promessi Sposi. Il racconto di Diderot, affidato alla voce del personaggio femminile, nasce da una sorta di gioco, in una vera e propria mistificazione, che comunque si svolge come critica all’istituzione monastica.
Quello di Manzoni si appoggia sulla voce dell’autore, in una prospettiva di giudizio morale sui comportamenti dei personaggi, che non mette in causa l’istituzione. Si nota poi come molti particolari del testo manzoniano, sia nel Fermo e Lucia che nella redazione finale dei Promessi Sposi, si definiscono attraverso un impegno di distinzione dalla prospettiva del testo di Diderot.
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