«O sertão é o mundo» senza la città (ma «o sertão está em toda a parte»)

L’articolo prende in considerazione due opere letterarie, Grande sertão: veredas di João Guimarães Rosa e «Abraçado ao meu rancor» di João Antônio. Il primo racconta il sertão, mentre il secondo, la metropoli, São Paulo. L’intento dell’articolo è mostrare una serie di convergenze tra le due opere...

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Autor principal: Correia dos Santos, Carolina
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Publicado: Edizioni Ca’ Foscari 2021
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Acceso en línea:https://doaj.org/article/fb87201a772d46f1a10571d825d27982
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spelling oai:doaj.org-article:fb87201a772d46f1a10571d825d279822021-12-03T08:15:52Z«O sertão é o mundo» senza la città (ma «o sertão está em toda a parte»)2037-658810.30687/Ri/2037-6588/2021/17/005https://doaj.org/article/fb87201a772d46f1a10571d825d279822021-12-01T00:00:00Zhttps://edizionicafoscari.unive.it4/riviste/rassegna-iberistica/2021/116/o-sertao-e-o-mundo-senza-la-citta-ma-o-sertao-esta/https://doaj.org/toc/2037-6588 L’articolo prende in considerazione due opere letterarie, Grande sertão: veredas di João Guimarães Rosa e «Abraçado ao meu rancor» di João Antônio. Il primo racconta il sertão, mentre il secondo, la metropoli, São Paulo. L’intento dell’articolo è mostrare una serie di convergenze tra le due opere, capaci di scomporre un assioma, vecchio ma ancora attivo, del pensiero sociale brasiliano: la dicotomia tra il sertão e la città.  Il punto di partenza è la distinzione tra il sertão e la città come si configura in gran parte della letteratura e della critica letteraria brasiliana. Questa distinzione è in realtà una opposizione che ci conduce ad una serie di altre polarità costitutive, quali, ad esempio, sviluppo/sottosviluppo, natura/cultura, fede/ragione. Attraverso la lettura del romanzo di Rosa e la storia di João Antônio, quello che appare è differente. Sertão e città si ibridano, si sovrappongono, si confondono, decostruendo, conseguentemente, le opposizioni su cui si fonda il pensiero sociale brasiliano. Correia dos Santos, CarolinaEdizioni Ca’ FoscariarticleBrazilian literature. Sertão. Favela. Literary criticism. Brazilian social thought. | Letteratura brasiliana. Sertão. Favela. Critica letteraria. Pensiero sociale brasiliano.French literature - Italian literature - Spanish literature - Portuguese literaturePQ1-3999CAENESITPTRassegna Iberistica, Vol 44, Iss 116, Pp - (2021)
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Correia dos Santos, Carolina
«O sertão é o mundo» senza la città (ma «o sertão está em toda a parte»)
description L’articolo prende in considerazione due opere letterarie, Grande sertão: veredas di João Guimarães Rosa e «Abraçado ao meu rancor» di João Antônio. Il primo racconta il sertão, mentre il secondo, la metropoli, São Paulo. L’intento dell’articolo è mostrare una serie di convergenze tra le due opere, capaci di scomporre un assioma, vecchio ma ancora attivo, del pensiero sociale brasiliano: la dicotomia tra il sertão e la città.  Il punto di partenza è la distinzione tra il sertão e la città come si configura in gran parte della letteratura e della critica letteraria brasiliana. Questa distinzione è in realtà una opposizione che ci conduce ad una serie di altre polarità costitutive, quali, ad esempio, sviluppo/sottosviluppo, natura/cultura, fede/ragione. Attraverso la lettura del romanzo di Rosa e la storia di João Antônio, quello che appare è differente. Sertão e città si ibridano, si sovrappongono, si confondono, decostruendo, conseguentemente, le opposizioni su cui si fonda il pensiero sociale brasiliano.
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