Il Teatro in Dante: Lo spettacolo dell’invidia
Il teatro come forma d’arte consiste in un’azione creata da un autore, animata da attori in presenza di un pubblico osservatore. Il Canto XIII del Purgatorio si svolge attraverso strumenti linguistici che si trasformano in effetti drammatici identificabili con una messa in scena moderna. La descriz...
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Formato: | article |
Lenguaje: | CA EN ES IT |
Publicado: |
Universitat Autònoma de Barcelona
2014
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Acceso en línea: | https://doaj.org/article/27e88e7037044db9b80e79749dcfef60 |
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Sumario: | Il teatro come forma d’arte consiste in un’azione creata da un autore, animata da attori in presenza di un pubblico osservatore. Il Canto XIII del Purgatorio si svolge attraverso strumenti linguistici che si trasformano in effetti drammatici identificabili con una messa in scena moderna. La descrizione scenica, le luci riflettori e gli effetti uditori servono a toccare l’essenza del canto dei penitenti invidiosi. Si svolge uno spettacolo dell’ “Invidia”- del “vedere” e “non vedere”, dell’ “osservare”, “ascoltare”, “sentire” e “partecipare”. Questi verbi vengono utilizzati per realizzare il dramma centrale dell’episodio: un contrasto fra il “visto” e il “non visto”, e l’immagine e il ricordo/confessione del personaggio principale Sapia di Siena. Il ricordo di lei crea una nuova realtà drammatica. L’azione viene controllata dall’autore che sdoppia la propria personalità in modo di commentare e conversare dall’interno del testo/ palcoscenico. La “recita” coinvolge il pubblico /lettore e mette in evidenza la differenza e l’affinità fra la partecipazione di un pubblico in teatro e il leggere un testo drammatico.
Theatre as an art form consists of a series of actions created by a writer, given life by actors in the presence of an observing public. Canto XIII of Purgatorio develops with the aid of linguistic devices that are transformed into dramatic effects, identifiable with a modern performance. Scene description, lighting, and sound effects serve to highlight the essential aspects of the Canto of the repenting Envious. There evolves a spectacle of Envy - of “seeing” and “not seeing”, of “observing”, “listening” “hearing” and “participating”. These verbs are utilized in order to create the drama central to the episode: the contrast between the ‘seen’ and ‘unseen’ and the visual significance and memory/confession of the principal persona Sapia of Siena. Her recollection creates a new dramatic reality. The action is controlled/directed by the author who reinvents his own person in order to converse and comment from inside the text/stage. The ‘performance’ involves the reader/public and highlights both the difference and affinity between a theatrical presence and a reading of a dramatic text.
Keywords: Divine Comedy, envy, blindness, vista, observation, participation, acting, interpretation
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