Le filosofe e i maestri. Quel che non abbiamo raccontato

Il saggio mostra un altro modo possibile di intendere il rapporto con i maestri. La tesi è che il rapporto di autorità non è, non deve essere vincolato all’uniformità, a un modello unico da conservare in maniera indifferenziata. Deve essere tale da aprire alla libertà dell’altro e costruire la sua...

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Autor principal: Marisa Forcina
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Publicado: Universitat de Barcelona 2015
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Acceso en línea:https://doaj.org/article/ff307675cdf041a298fd6e6021328099
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Sumario:Il saggio mostra un altro modo possibile di intendere il rapporto con i maestri. La tesi è che il rapporto di autorità non è, non deve essere vincolato all’uniformità, a un modello unico da conservare in maniera indifferenziata. Deve essere tale da aprire alla libertà dell’altro e costruire la sua autonomia. Il vero maestro è in grado da far dimenticare gli sforzi e le fatiche che hanno aperto alla libertà dell’altro, che non deve porsi nella condizione di eterno debitore e allievoripetitore. Attraverso la lettura di Péguy, la riflessione comune all’interno della Scuola Estiva della Differenza, la prossimità con Françoise Collin, la relazione tra le filosofe e i maestri non trova il suo inveramento in una incondizionata libertà né in una necessità vincolante e sottocondizione, ma trova la sua vitalità in un punto di realtà che è il lavoro ben fatto.